Gabriella Maino -Case popolari-

Titolo: Case popolari

Tecnica: giclée fine art print su carta Fabriano 100% cotone

Anno:  2019

Altezza: 43 cm

Larghezza: 43 cm

Garanzia: certificato di autenticità e timbro a secco dell’editore Picenum

Dettagli: firma dell’artista

Edizione: 30 esemplari

Categoria:

Descrizione

Gabriella Maino (1942, Verbania) [Italy]

Gabriella Maino nasce a Verbania, sul lago Maggiore. Giovanissima, comincia a frequentare corsi e studi d’arte. Inizia con la ceramica per poi estendere le sue esperienze alla scultura su legno prima di dedicarsi esclusivamente alla pittura su tela, sua vera passione. Per molto tempo lavora nel campo della cosmetica e del Make Up, che predilige perché le “permette di mettere le mani sui colori”. Il suo lavoro la porta a girare l’Italia e ne approfitta per raccogliere idee, spunti, modi diversi di vedere città cose e persone: fonte di ispirazione di tutti i suoi successivi lavori. In seguito si trasferisce a Terni, e per qualche anno frequenta i corsi e lo studio del maestro Sandro Bini. Contemporaneamente consegue un master all’ International Art School Academy di Terni con il maestro Igor Borozan. Risiede a Terni dove svolge la sua attività artistica. Nel 2007 presenta il primo catalogo d’arte pubblicando un’eccellente collezione, recensita e commentata dal critico d’Arte Paolo Cicchini. Dal 2009 fa parte dell’AIAM, Accademia Internazionale di Arte Moderna di Roma, presso cui ha depositato la sua firma, ed è inserita in cataloghi e riviste d’Arte di grande interesse. Nel 2009/2010 consegue un master all’ International Art School Academy di Terni con il maestro Igor Borozan. Del 2010 è anche la sua mostra personale al museo di Palazzo Eroli di Narni, (Terni) dove ottiene un significativo successo di pubblico e di critica. Dal 2013 le sue opere vengono battute e aggiudicate dalle Case d’Asta Dams e Caput Mundi di Roma, Mecenate di Milano e Picenum di Cingoli (Macerata). Nel 2015 il suo dipinto “Incroci” viene usato come locandina per una mostra all’università di Coimbra, in Portogallo. Dal 2018 illustra le locandine delle conferenze dell’Associazione Antroposofica Pietro Perugino di Terni. Sue opere si trovano presso enti pubblici e collezioni private ed è presente come artista in permanenza presso le gallerie Canovaccio di Terni e Ashanti di Roma. Una sua pala d’altare, raffigurante s. Benedetto e S. Francesco, è esposta nella chiesa del monastero di S.Simeone a Colle di Stroncone, Terni. Suoi quadri arredano gli appartamenti del residence “Diamante Rosso” a Terni. Due sue opere fanno parte della collezione privata della Fondazione Carit, Palazzo Montani Leoni, Terni. Partecipa a concorsi e premi nazionali ed internazionali ed espone le sue opere in mostre personali e collettive all’estero e in Italia.

Critici e cultori d’arte hanno scritto di lei: “Gabriella Maino è pittrice di ampi spazi, case di periferia strette tra una cornice di cielo e specchi d’acqua sui quali si riflettono mura segnate nell’intonaco da vapori di secoli; gabbiani che volano liberi nell’aria verso difficili approdi, scorci di case antiche con le finestre ad arco e stradine che si inerpicano dentro a vicoli che rimandano echi di nostalgia per un lontanissimo passato. Gabriella Maino si avvale nelle sue opere di un sapiente impianto disegnativo, stemperato da una luce di evocazione impressionista calata dalla sensibilità dell’artista su un universo di immagini che paiono uscite dalla lampada magica di un nostalgico Aladino.” (Paolo Cicchini)

“Quando ci si pone davanti ad un quadro di Gabriella Maino viene subito agli occhi quanto sia forte la sua passione nell’interpretare su tela, con ricchezza e cura di particolari, lo spazio circostante. Le sue opere spaziano da statiche immagini di borghi e specchi d’acqua silenziosi, sintomi di una trasparente, intima pacatezza, a fasci di luce riflessa e immagini inquiete ed inquietanti di volti che vi appaiono e che, come improvvisi flashes, sembrano un succedersi di fotogrammi tratti da frammenti di vita interiore. La scelta dei colori e il modo di stenderli sulla tela sono di forte stampo contemporaneo: colature e impasti con terre e pigmenti, fanno trapelare la sua voglia di modellare la tela a proprio piacimento e danno immediatamente a chi guarda l’idea di una pittrice portata alla ricerca di nuove soluzioni comunicative, che l’artista perfeziona con un mai interrotto studio dell’arte e rinnova con un’autarchica sperimentazione cromatica e illustrativa.” (Galleria “Canovaccio” Il Direttore Lorenzo Barbaresi)

“Gabriella Maino ci fa addentrare in un criptico universo di messaggi nascosti e segretamente racchiusi in spazi da interpretare…” (da il Quotidiano “Il Giorno” la critica di Viola Lilith Russi)

“Il mare di Gabriella Maino: Quando associamo il nostro pensiero al mare il più delle volte pensiamo alla perdita d’occhio verso l’orizzonte, al soffio del vento, al paradiso d’inerzia, al tranquillo accordo che si prende con se stessi. Gabriella Maino elimina il mantello calmo del mare che spesso si contempla, restituendoci il suo risvolto fatto di schiuma bianca e forti onde, dove la sua forza mette alla prova la resistenza della barca a vela impegnata a difendersi con forza perchè il mare è trionfo e quando trionfa, la terra s’inchina. Le setole che poggiano su queste tele si tingono soprattutto di blu, nero e bianco. I colori impastati diventano la ricerca di un sano realismo espressivo dove l’arte si dispiega tra racconto e riflessione. La luce evidenzia la vela in lotta con il vento e la barca in lotta con il mare agitato che ti vuole, ti è addosso. Gabriella Maino non vuole dipingere solo quello che vede davanti a sé ma anche ciò che vede in sé. L’impeto del mare inquieta l’anima e disordina le idee. L’uomo anche quando non si vede c’è e lotta contro la furia del disordine tentando di ristabilire l’equilibrio. “L’esplosione acquatica” sembra puntare alla distruzione. Come in un fermo immagine il disegno del mare perde i limiti, mentre la stoffa tangibile della vela governa lo spazio. Il buio della terra contrasta la luce abbagliante dell’ acqua dove sembra nascondersi un proposito simbolico: il limite dell’uomo di fronte all’immensità del divino. Il “mondo liquido” di Gabriella Maino è il simbolo della forza del mistero, che pone in bilico l’uomo. É un mare saggio, che non da risposte. L’artista racconta un mare dove la coraggiosa presenza dell’uomo, o la sua ombra, c’è sempre e questo ci permette di non perdere le reali proporzioni del rapporto tra l’uomo e la natura. Del mare non descrive la sua infinità, preferisce delineare uno spazio ed andare in profondità, perché esso non è nostalgia ma caparbietà, è emozione capace di sprigionare energia. Una pittrice rigorosa Gabriella Maino, che si concentra nell’isolamento della sua casa fino a tarda notte, ed è dalla tarda notte che nascono le sue creazioni. (Giovanna Pietrini)

“Gabriella Maino infonde una vitale energia tanto ai suoi spazi urbani dal ritmo compositivo serrato, quanto alle immagini di vele e mare vibranti matericamente, ma soprattutto nel dialogo dinamico tra luce e colore.” (dalla rivista “Eco d’Arte moderna” la critica di Roberta Fiorini)

“Uno stile in costante evoluzione ed un continuo progresso creativo segnano i passi dell’autorevole percorso artistico di Gabriella Maino, dove l’ emozione è il germe delle sue creazioni e una profonda matrice spirituale si completa con le tensioni interiori suggerendo una pittura di autorevole impronta figurativa.” (dalla Rivista “Segni D’Arte” la recensione di Nicolina Bianchi)

“Dopo un’intensa attività dedicata al disegno, alla ceramica e alla scultura del legno approda alla pittura che esegue nel campo della figurazione. Non una figurazione scolastica o banale, poiché oltre alla ricerca dello spazio e della luce , l’artista trasfonde nei suoi lavori un desiderio di conoscenza che va oltre le apparenze formali. Alle figure la pittrice dedica un’ attenzione d’introspezione psicologica tesa all’investigazione del profondo alla ricerca della più intima essenza, della verità inscritta nel cuore dell’uomo.” (Paolo Maggiolini)

Informazioni aggiuntive

Tecnica

giclée fine art print su carta Fabriano 100% cotone

Anno

2019

Altezza

43

Larghezza

43

Garanzia

certificato di autenticità e timbro a secco dell'editore Picenum

Dettagli

firma dell'artista

Edizione

30 esemplari in numeri arabi